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Centenario della nascita di don Lorenzo Milano (1923 - 2023)
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L'immagine scelta è questa: un augurio a pochi giorni dal Natale. L'impatto è fortissimo, basta guardarli questi due bimbi, amici in tutto e senza alcun altro pensiero di voler stare insieme. Ma da sola, questa foto, basta anche a far capire un altro volto: in quale voragine oscura siamo caduti, noi uomini.
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Da laggiù, dall'oscurità che ci circonda, continuiamo a non vedere. E insistiamo nel restarci, avvolti dal buio della presunta propria ragione.
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E' tornata alla mente la poesia che Primo Levi ha inserito e pubblicato all'inizio del suo libro La Tregua, a ricordare come i "deportati sopravvissuti ad Auschwitz hanno il compito e l’autorità di proclamare un nuovo comandamento, relativo al ricordo e alla conservazione della memoria di quanto è accaduto". L'aria che tira proprio in questi giorni, di minacce reali di nuovi conflitti, sembra invece andare esattamente nella direzione contraria. Ecco la poesia. E a seguire una riflessione di Rita Fumagalli
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Voi che vivete sicuri Nelle vostre tiepide case, Voi che trovate tornando a sera Il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo Che lavora nel fango Che non conosce pace Che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna, Senza capelli e senza nome Senza più forza di ricordare Vuoti gli occhi e freddo il grembo Come una rana d’inverno. Meditate che questo è stato: Vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore Stando in casa andando per via, Coricandovi alzandovi; Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, La malattia vi impedisca, I vostri nati torcano il viso da voi. (Primo Levi, La tregua, Torino, Einaudi, 1965)
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La riflessione
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La strage degli innocenti... continua
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In questa attesa delle festività, non riesco a togliermi dalla mente e dagli occhi un’immagine antica, che raffigura in modo orribile l’abisso dell’umanità: La strage degli innocenti, un soggetto che fa parte delle storie evangeliche, raffigurate in questo caso nel bellissimo pavimento del Duomo di Siena, in cui si rappresenta l'orrore a cui può giungere il potere nella sua cieca volontà di autoriproduzione. Ancora siamo fermi a questo abisso, e riesce davvero difficile trovare parole di augurio per il nuovo anno, che non siano nella direzione di un invito disperato a coltivare sempre e a ogni costo la pace, unica vera salvezza.
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Gli auguri in musica di BUON NATALE dagli alunni di Lamezia Terme
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FORMAZIONE
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Il caso Giulia Cecchettin Dibattito sulla violenza di genere
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«Il caso di Giulia Cecchettin è quello che più di ogni altro ha fatto capire all’Italia intera che bisogna invertire la rotta». Sono le parole della sostituta procuratrice della Procura generale di Catanzaro, Marisa Manzini, pronunciate nel suo intervento all’Università della Calabria durante un incontro sul tema della violenza di genere. L’iniziativa si è svolta nell’ambito di una lezione del corso di specializzazione sul sostegno che si sta svolgendo all’Università della calabria, a Cosenza. L’incontro è stato introdotto da Antonella Valenti, direttrice del Corso di specializzazione per insegnanti di sostegno all’Università della Calabria, e da Rossana Adele Rossi, docente di Pedagogia delle relazioni di aiuto al Corso di formazione per insegnanti e di Pedagogia sociale al DiCES dell’ateneo. Al seminario è intervenuto anche Giancarlo Costabile, docente di Pedagogia dell’Antimafia all’Unical. La manifestazione è patrocinata dal progetto «Barbiana 2040», rete nazionale di scuole che attualizza la metodologia di don Lorenzo Milani e della Scuola di Barbiana, e dal dipartimento di Culture, Educazione e Società.
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Qui sotto gli interventi dei relatori.
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L'EVENTO
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FERITOIE
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Inauguriamo la nuova rubrica FERITOIE ovvero "pertugi di sguardi",
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uno spazio che vuole essere un pertugio aperto per varcare i confini del già conosciuto, del pregiudizio, del cinismo che talvolta, a noi insegnanti, ci fa concludere che ogni nostra fatica risulta vana.
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In seconda battuta FERITOIE vuole conservare il significato letterale di qualcosa che ferisce e turba, così come don Milani percepiva l'arte di educare.
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Pensiero-parola & Pensiero-azione
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Questa Feritoia arriva a conclusione di un periodo burrascoso su paradigma dell’evento pubblico di A. D’Avenia “C’era una volta l’eroe che sono io” trasmesso in streaming a fine ottobre e a conclusione del tema di Lorenzo Ceruti, alunno di seconda media.
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"...adesso, stiamo costruendo la nostra nave per navigare in noi stessi.”
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E' il nuovo spazio di approfondimento della Rete: le "Testimonianze" dei docenti e degli insegnanti delle scuole del Movimento Barbiana 2040 in cui raccontano in brevi video come stanno apprendendo, seguendo e applicando nelle loro classi l'approccio di don Milani e la sua didattica-pedagogia. Ogni intervento può essere seguito nel sito di Barbiana2040.it nella nuova rubrica "Testimonianze" (nella home page o nella barra dei menù) con il titolo "Riflessioni inDocenti". E tutti i laboratori a cui si fa riferimento si possono trovare nella Sezione dedicata "Laboratori", sempre in home page.
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Il video con il racconto di Arianna Gelfi, docente di Lettere al CPIA (Centro Provinciale per l'Istruzione degli Adulti) di Lecco
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Il video con il racconto di Cristina Mauri, docente di Lettere della scuola media dell'IC di Costa Masnaga
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Il video con il racconto di Rosaria Di Gaetano, docente di Lettere della scuola media dell'IC di Sorisole (Prima Parte)
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Il video con il racconto di Rosaria Di Gaetano, docente di Lettere della scuola media dell'IC di Sorisole (Seconda Parte)
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Manifesto del Movimento della Rete nazionale di Scuole Barbiana 2040
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Archivio delle Newsletter di Barbiana 2040
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Nella Newsletter vengono condivisi i materiali pedagogici e educativi di approfondimento e di analisi del modello di scuola ispirato dall'esempio di scuola di don Milani a Barbiana.
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Se anche tu l'hai trovata interessante e utile per il tuo lavoro condividila con i tuoi colleghi.
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La prossima sarà ancora migliore.
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Movimento Barbiana 2040
Rete nazionale
di Scuole
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www.barbiana2040.it
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