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L'immagine di oggi

Dopo quarant'anni di servizio a Roma, il maestro elementare Michele Cortese riesce a farsi assegnare all'Istituto Cesidio Gentile detto Jurico: una scuola composta da un'unica pluriclasse, con bambini dai 7 ai 10 anni, nel cuore del Parco Nazionale d'Abruzzo. Inizia da qui la storia.
E ancora una volta la scuola torna al centro del cinema, o meglio è il cinema che torna a occuparsi di storie di scuola, delle scuole ai margini, che vengono dimenticate, escluse. Isolate fra le montagne, disperse. Con tutti i suoi studenti e alunni.
«È un cinema umano che parla agli esseri umani, in modo onesto e vero», spiega Antonio Albanese, che nel suo ultimo film Un mondo a parte di Riccardo Milani, interpreta un maestro elementare, in una scuola che è un "mondo a parte”, appunto, ma dove tutto è possibile senza troppi sforzi, compresa l'integrazione.
Qui incontra la dinamica vicepreside Agnese (Virginia Raffaele) e, dopo mille impacci, entra in questo mondo davvero “a parte” di un piccolo centro di montagna tra neve, lupi, orsi, aquile e sincopato dialetto. Quando tutto sembra andare per il meglio arriva però la notizia che la scuola, per mancanza di iscrizioni, chiuderà. Michele e Agnese non si daranno per vinti, coinvolgeranno dei profughi ucraini con bambini, appena approdati in Italia, e una famiglia marocchina per riempire una classe e non far chiudere la scuola.
“L'importante è comunque porre uno sguardo attento verso cose che non conosciamo. Qui in queste zone l'integrazione è nei fatti e i muri si superano al di là delle ideologie” ha spiegato il regista Milani. E il produttore Giampaolo Letta di Medusa parla di “un film in cui è forte il senso di comunità e spero si avverta chiaramente”. Forse anche in questa nuova testimonianza, il richiamo non solo simbolico al mondo di Barbiana, è più di uno.

LE NOSTRE INTERVISTE

"Così faccio scrittura collettiva con i ragazzi
parto sempre dal loro contesto di realtà"

di Simone Casiraghi
Rossella Frandina, docente di Lettere all'istituto Ciliberto di Crotone
parla di regole e di grammatica della scrittura collettiva con i suoi studenti
“Parto da un presupposto. Che è sempre il mio contesto di realtà, il contesto di realtà dei ragazzi, direbbe don Milani". Inizia da qui, Rossella Frandina, docente di Lettere all’Istituto tecnico superiore Ciliberto di Crotone, per spiegare in quale perimetro sociale si inseriscono il progetto, il percorso e la sua grammatica di scrittura collettiva, un impegno che sta portando avanti dal 2017. Un percorso nato e cresciuto da un’altra importante esperienza, ora anche Movimento e Rete nazionale di scuole, “Barbiana 2040”.
Anche l’istituto di Rossella Frandina fa parte della Rete Barbiana 2040. Il modello a cui ci si ispira è la scuola di don Milani, l’obiettivo è attualizzare quel modo di fare scuola ai giorni nostri, come spronava lo stesso priore, dentro un'esperienza che parta dal bisogno di catturare l'attenzione dei giovani, coinvolga i loro interessi, utilizzando i loro linguaggi e intercettando la loro fiducia per poi trasformarsi in un processo educativo e formativo profondo. Rossella Frandina, in questa profonda intervista, ci guida attraverso i meandri di un compito autentico che, dal 2017, ha coinvolto diverse classi in progetti molto importanti per i ragazzi e il territorio di riferimento.
Qui ci spiega l’intero percorso, dal cogliere e scegliere il tema e farlo diventare centrale l processo di lavoro, del percorso educativo. Non senza dimenticare qualche richiamo alla classe docente “troppo standardizzata su percorsi e modelli che non tengono conto di quanto oggi i ragazzi siano profondamenti diversi, da territorio a territorio, da classe a classe, e perfino fra di loro dentro la stessa classe”.
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CITTADINANZA ATTIVA

"Ci schieriamo sempre dalla parte
di Costituzione e giustizia sociale"

di Gli studenti "I disobb3dienti" - Crotone
Il caso di cronaca è questo: gli studenti del liceo scientifico "Savarino" di Partinico hanno respinto, bocciandola, la proposta di intotolare il loro istituto a Peppino Impastato, assassinato da Cosa Nostra per la sua costante attività di contrasto ai poteri criminali e alla mafia. Una decisione a cui hanno risposto con una lettera aperta il gruppo de "I disobb3dienti", studenti del "Ciliberto" di Crotone, e inviata ai loro colleghi del liceo scientifico "Savarino" di Partinico. I ragazzi della città pitagorica prendono quindi netta posizione sulla mancata intitolazione dell'istituto siciliano a Peppino Impastato, e ricordano le parole di don Luigi Ciotti a Roma qualche giorno fa nella Giornata della Memoria antimafia organizzata da Libera: "Alle volte, quando è necessario, bisogna essere divisivi per discernere il bene dal male. E Impastato lo era e noi con lui".
Ecco qui il testo della lettera inviata dagli studenti "I disobb3dienti" dell'istituto Ciliberto di Crotone.
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LABORATORIO IN CLASSE

"Era una mattina di novembre...
Edoardo entra nella nostra classe"

di Romina Lecchi e gli studenti di 2A
Scuola secondaria di primo grado, IC Capriate
Lo scorso novembre, la classe 2A della scuola secondaria di primo grado IC di Capriate ha vissuto l'esperienza del laboratorio di scrittura collettiva con Edoardo Martinelli. La necessità di fare il laboratorio è nata da una mia proposta, dopo l'incontro folgorante avuto con don Lorenzo, nel mio cammino di insegnante. Io insegno matematica e scienze e, siccome non mastico a sufficienza la scrittura per poterlo svolgere da sola, ho chiesto alla collega di Lettere di accompagnarmi in questa avventura.
E' stata così una settimana ricca di tantissimi spunti di lavoro, sia per i ragazzi che per noi insegnanti. Al termine dell'esperienza la collega di italiano si è dedicata a far scrivere ai ragazzi quello che hanno vissuto. Si sono divisi in due gruppi. Uno di loro ha scritto un diario, un altro una lettera, entrambi con l'intento di raccontare la loro esperienza ai bambini di quarta delle nostre scuole primarie.
Io invece mi sono dedicata alla raccolta e scrittura dei fogliolini. Con Edoardo abbiamo affrontato temi scelti dai ragazzi, che sono risultati di interesse dialogando soprattutto i primi due giorni della settimana. Poichè la classe è molto eterogenea, ho lasciato che si dividessero in gruppi scelti da loro stessi per rielaborare i singoli argomenti, infine abbiamo rivisto tutti insieme il lavoro globale. I ragazzi meno propensi alla scrittura si sono dedicati al disegno, per trasformare in forma grafica l'argomento svolto, come un vero libro vuole.
Qui, in questa prima puntata, vi proponiamo il lavoro della lettera e la raccolta di fogliolini scritti dagli studenti. Settimana prossima vi presenteremo il lavoro nella forma del Diario tenuto e scritto dai ragazzi.
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LABORATORIO E FORMAZIONE

Che capolavoro!
Un laboratorio di pensiero critico

di Elena Bagini e gli studenti di 3B
Scuola primaria IC Sorisole (Bg)
Noi alunne e alunni di 3B vogliamo raccontarvi cos'è per noi il laboratorio di sviluppo del pensiero critico attraverso la scrittura collettiva e attraverso un'opera d'arte intitolata "Che capolavoro". Narrando poi sistematicamente, in modo strutturato, ciò che si vede è nata una storia che vi doniamo.
Le parole del laboratorio hanno dato forma ai pensieri e li hanno resi “voce”. Attraverso la voce, le parole, a poco a poco, hanno preso corpo e hanno dato vita alla storia generatrice di identità, memoria e condivisione, storia che è metafora della vita scolastica e della crescita degli alunni e degli insegnanti.
“La narrazione risponde al bisogno di dare ordine al caos, affinché quello stesso caos possa essere condiviso con gli altri, ma anche compreso per sé stessi, ed è quella forza propulsiva a sostenere il bisogno di raccontarsi.”
(E. Biffi in Educare è narrare a cura di D. Demetrio)
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ANALISI E PROPOSTA

Questo è il tempo di educare
È sempre un atto di speranza

di Mattia Perico
Ma facciamo abbastanza per i nostri ragazzi e le nostre ragazze? Ne vale proprio la pena buttare tutte le energie di una giornata per questo lavoro? Tanto alla fine, cosa rimane? Sono solo alcune delle domande che sono rimaste al termine di una conversazione tra colleghi, la scorsa settimana in aula docenti. Chiaramente sappiamo bene quanto sia impegnativo e spesso, precario, il lavoro anzi la “missione” dell’insegnare: dopo le ore in aula, a fine giornata ti ritrovi qualche riunione impegnativa che se potessi, passeresti più che volentieri a qualcuno… e per concludere la giornata devi anche preparare l’attività per il giorno seguente…
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L'EVENTO

Un podcast in classe che racconta
l'approccio educativo di don Milani

di Elena Bagini
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Accordo, la parola magica
al centro della scrittura collettiva

di Elena Bagini
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Pratiche dialogiche e scrittura collettiva
l'alleanza cresce in Università

di Elide Panzeri e Arianna Gelfi
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La pedagogia del perdono
e la costruzione della pace

di Giancarlo Costabile
Ascolta l'intervento di Costabile

E' cultura informale
o Cultura con la C maiuscola?

di Cristina Mauri
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"La vera emergenza della scuola
Tornare padroni della parola"

di Rita Fumagalli
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VIAGGIO NEL MANIFESTO
di BARBIANA 2040

di Rosaria Di Gaetano

Principio di aderenza alla realtà/1

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Ecologia del pensiero/2

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Costruire l'Alfabeto del Noi/3

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La nuova rubrica FERITOIE ovvero "pertugi di sguardi",
è uno spazio che vuole essere un pertugio aperto per varcare i confini del già conosciuto, del pregiudizio, del cinismo che talvolta, a noi insegnanti, ci fa concludere che ogni nostra fatica risulta vana.
In seconda battuta FERITOIE vuole conservare il significato letterale di qualcosa che ferisce e turba, così come don Milani percepiva l'arte di educare.

TESTIMONIANZE

E' lo spazio di approfondimento della Rete: le "Testimonianze" dei docenti e degli insegnanti delle scuole del Movimento Barbiana 2040 in cui raccontano in brevi video come stanno apprendendo, seguendo e applicando nelle loro classi l'approccio di don Milani e la sua didattica-pedagogia.
Ogni intervento può essere seguito nel sito di Barbiana2040.it nella nuova rubrica "Testimonianze" (nella home page o nella barra dei menù) con il titolo "Riflessioni inDocenti". E tutti i laboratori a cui si fa riferimento si possono trovare nella Sezione dedicata "Laboratori", sempre in home page.
Il video con il racconto di Arianna Gelfi, docente di Lettere al CPIA (Centro Provinciale per l'Istruzione degli Adulti) di Lecco
Il video con il racconto di Rosaria Di Gaetano, docente di Lettere della scuola media dell'IC di Sorisole (Seconda Parte)
Il video con il racconto di Cristina Mauri, docente di Lettere della scuola media dell'IC di Sorisole
Il video con il racconto di Rosaria Di Gaetano, docente di Lettere della scuola media dell'IC di Sorisole (Prima Parte)

I DOCUMENTI DELLA RETE

Manifesto del Movimento
della Rete nazionale
di Scuole
Barbiana 2040

Archivio delle Newsletter
di Barbiana 2040

Nella Newsletter vengono condivisi i materiali pedagogici e educativi di approfondimento e di analisi del modello di scuola ispirato dall'esempio di scuola di don Milani a Barbiana.


Se anche tu l'hai trovata interessante e utile per il tuo lavoro condividila con i tuoi colleghi.

La prossima sarà ancora migliore.

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