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La Newsletter di Barbiana 2040
Letture e approfondimenti

L'immagine di oggi

Nel 2022 i giovani che in Italia hanno abbandonato la scuola prematuramente sono stati 465.000, pari all'11,5% della popolazione di età tra i 18-24 anni. Nello stesso anno, invece, i cosiddetti cervelli in fuga che se ne sono andati all'estero sono stati 55.500: i primi, dunque, sono un numero 8 volte superiore a quello dei secondi. Due problematiche estremamente delicate che, tuttavia, continuano ad avere, da parte dell'opinione pubblica, livelli di attenzione molto diversi.
Se la dispersione scolastica non è ancora avvertita come una piaga educativa con un costo sociale spaventoso, la “fuga” all'estero di tanti giovani, invece, lo è, sebbene il numero della prima criticità sia molto superiore a quello della seconda. L'Italia, rispetto ai principali Paesi europei, nel campo dell'istruzione e della formazione scolastica presenta due grossi problemi. Il primo è un basso numero di diplomati e di laureati, soprattutto in materie scientifiche. In più, una elevata povertà educativa che, secondo gli esperti, va di pari passo con la povertà economica.
Le cause che determinano la “fuga” dai banchi di scuola sono principalmente culturali, sociali ed economiche: i ragazzi che provengono da ambienti socialmente svantaggiati e da famiglie con un basso livello di istruzione hanno maggiori probabilità di abbandonare la scuola prima di aver completato il percorso di studi che li porta a conseguire almeno il diploma di maturità. Sebbene, infine, l'abbandono scolastico sia in calo in tutta Europa, tra i 20 Paesi dell'Eurozona nel 2022 l'Italia era al terzo posto tra i giovani tra i 18 e i 24 anni (11,5% sulla popolazione corrispondente). Solo la Spagna (13,9%) e la Germania (12,2) presentavano un risultato peggiore dell'Italia. La media dell'Area Euro era il 9,7%.

LA LETTERA DI UNA STUDENTESSA

Martina è una ragazza di 16 anni, seconda classe di un liceo del lecchese, indirizzo Scienze umane. Durante uno scambio studentesco ha avuto modo di conoscere e frequentare una scuola in Lettonia. Ha messo per iscritto le sue considerazioni, confrontando i due sistemi scolastici. L’articolo che ha scritto è straordinario anche per via dell'età di chi lo ha scritto, una ragazza di 16 anni. Si possono anche non condividere tutte le riflessioni di Martina, ma sono ammirato dal pensiero critico e dalla sua capacità di analisi.
C'è speranza per il nostro derelitto paese se esistono ragazze così.
Gianni Trezzi, dirigente Liceo “Giuseppe Parini” di Seregno

"Sono una studentessa di 16 anni
E questa è la scuola che vorrei"

di Martina
studentessa Liceo Villa Greppi (Lecco)
La mia visione di una scuola ideale non è eccessivamente esigente. In realtà, ritengo che lo standard educativo adottato dalla maggior parte dei paesi europei sia quasi ottimale. Tuttavia, mi sorprende constatare la difficoltà nel replicare questo sistema proprio in Italia, dove le scuole non sono cambiate molto dagli anni ’80 o ’90.
Di recente ho avuto modo di sperimentare la scuola secondaria in Lettonia, e la differenza tra il loro ed il nostro sistema è assolutamente innegabile. In questo articolo vi spiego perché.
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LABORATORI
di SCRITTURA COLLETTIVA

Impariamo a fare i maestri
che scrutano "i segni dei tempi"

di Elvina Carissimi - Docente Primaria
IC Grumello del Monte (Bg)
“Il maestro deve essere per quanto può, profeta, scrutare i “segni dei tempi”, indovinare negli occhi dei ragazzi le cose belle che essi vedranno chiare domani e che noi vediamo solo in confuso.”
Con questa frase di Don Milani voglio condividere in due parole il laboratorio di scrittura collettiva iniziato nel mese di febbraio nella classe 3C, diretto e gestito dall’insegnante Elena Bagini della scuola di Sorisole.
La scrittura collettiva ci offre la meravigliosa possibilità di andare oltre i limiti della scrittura tecnica, di entrare in contatto con il nostro mondo interiore e di esprimere quello che siamo. A volte a scuola corriamo il rischio di soffermarci troppo sulle diverse tipologie testuali tradizionali, nel cercare di offrire ai nostri alunni e alle nostre alunne gli strumenti giusti per “scrivere bene”, senza dare spazio a un aspetto importantissimo legato alla lettura e alla scrittura: l’emozione. L’emozione ha a che fare con ciò che proviamo, con quello che siamo e con quello che possiamo immaginare. L’immaginazione è il punto di partenza per costruire qualsiasi cosa. Con la scrittura collettiva gli alunni imparano a collaborare, a esprimersi, a fare grammatica e sintassi in un contesto inclusivo e soprattutto con la partecipazione attiva di tutti.

Riattrezziamoci come docenti
per attrezzare i nostri studenti

di Margherita Ianniello
Docente Secondaria Primo Grado
È nata quasi per caso nel nostro IC di Grumello del Monte l’idea di entrare nella rete Barbiana 2040, una rete che non è una ragnatela pronta a tarpare le ali o ad imporre modelli, ma un trampolino per far volare studenti e docenti.
La nostra dirigente, Nicoletta Bassi, ha conosciuto Rita Fumagalli, dirigente a Sorisole, durante un incontro formativo e ha cominciato a parlarmi di lei e del progetto Barbiana 2040, proprio in un periodo (nulla avviene per caso) in cui stavo divorando libri di e su don Milani. Così...
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LABORATORIO IN CLASSE

La scuola di Barbiana a Capriate
Ecco il nostro Diario di bordo

I testi sono di:
Locatelli, Tofanelli, Ferrari, Gambirasio, Pavoni
Le immagini sono di:
Bonanno, Campos, Xhafa, Mahmoud
Scuola dell'Ic di Capriate (Bg)
Caro diario, sono Christian e oggi con la mia classe, la IIA, abbiamo fatto un progetto con Edoardo Martinelli, un ex alunno di don Milani che viene da Barbiana. Don Milani era un prete che nacque a Firenze il 27 maggio 1923, la sua era una famiglia laica. Entrò in seminario e diventò sacerdote nella parrocchia di San Donato e nel 1954 venne trasferito a Barbiana e lì visse incredibili esperienze con i suoi alunni. Edoardo è venuto nella nostra scuola per raccontarci della sua esperienza e del suo metodo di lavoro a Barbiana. Noi, tutti i giorni, abbiamo scritto un diario dei nostri laboratori. Leggetelo qui.
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"Un mondo a parte", vi racconto
che cosa ho imparato sulla scuola

“Ho lavorato in fabbrica otto anni, prima di fare l’attore. Ma avere a che fare coi bambini è uno dei mestieri più pesanti del mondo. Un giorno ho incontrato ventidue scolari. Dopo un’ora ero stremato…”
Basta solo questa breve riflessione di Antonio Albanese per iniziare a raccontare il suo ultimo film “Un mondo a parte”, la storia di una scuola di montagna desinata a chiudere per mancanza di alunni. Ma che non chiuderà, grazie a uno “stratagemma”.
Il tema del film resta però il forte significato che si vuole dare nel difendere quella scuola a tutti i costi e il bisogno di rilanciare reputazione e dignità della professione di insegnante.
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"Così faccio scrittura collettiva con i ragazzi
parto sempre dal loro contesto di realtà"

di Simone Casiraghi
Rossella Frandina, docente di Lettere all'istituto Ciliberto di Crotone
parla di regole e di grammatica della scrittura collettiva con i suoi studenti
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"Ci schieriamo sempre dalla parte
di Costituzione e giustizia sociale"

di Gli studenti "I disobb3dienti" - Crotone
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"Era una mattina di novembre...
Edoardo entra nella nostra classe"

di Romina Lecchi e gli studenti di 2A
Scuola secondaria di primo grado, IC Capriate
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Che capolavoro!
Un laboratorio di pensiero critico

di Elena Bagini e gli studenti di 3B
Scuola primaria IC Sorisole (Bg)
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Questo è il tempo di educare
È sempre un atto di speranza

di Mattia Perico
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Un podcast in classe che racconta
l'approccio educativo di don Milani

di Elena Bagini
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Accordo, la parola magica
al centro della scrittura collettiva

di Elena Bagini
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VIAGGIO NEL MANIFESTO
di BARBIANA 2040

di Rosaria Di Gaetano

Principio di aderenza alla realtà/1

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Ecologia del pensiero/2

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Costruire l'Alfabeto del Noi/3

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La nuova rubrica FERITOIE ovvero "pertugi di sguardi",
è uno spazio che vuole essere un pertugio aperto per varcare i confini del già conosciuto, del pregiudizio, del cinismo che talvolta, a noi insegnanti, ci fa concludere che ogni nostra fatica risulta vana.
In seconda battuta FERITOIE vuole conservare il significato letterale di qualcosa che ferisce e turba, così come don Milani percepiva l'arte di educare.

TESTIMONIANZE

E' lo spazio di approfondimento della Rete: le "Testimonianze" dei docenti e degli insegnanti delle scuole del Movimento Barbiana 2040 in cui raccontano in brevi video come stanno apprendendo, seguendo e applicando nelle loro classi l'approccio di don Milani e la sua didattica-pedagogia.
Ogni intervento può essere seguito nel sito di Barbiana2040.it nella nuova rubrica "Testimonianze" (nella home page o nella barra dei menù) con il titolo "Riflessioni inDocenti". E tutti i laboratori a cui si fa riferimento si possono trovare nella Sezione dedicata "Laboratori", sempre in home page.
Il video con il racconto di Arianna Gelfi, docente di Lettere al CPIA (Centro Provinciale per l'Istruzione degli Adulti) di Lecco
Il video con il racconto di Rosaria Di Gaetano, docente di Lettere della scuola media dell'IC di Sorisole (Seconda Parte)
Il video con il racconto di Cristina Mauri, docente di Lettere della scuola media dell'IC di Sorisole
Il video con il racconto di Rosaria Di Gaetano, docente di Lettere della scuola media dell'IC di Sorisole (Prima Parte)

I DOCUMENTI DELLA RETE

Manifesto del Movimento
della Rete nazionale
di Scuole
Barbiana 2040

Archivio delle Newsletter
di Barbiana 2040

Nella Newsletter vengono condivisi i materiali pedagogici e educativi di approfondimento e di analisi del modello di scuola ispirato dall'esempio di scuola di don Milani a Barbiana.


Se anche tu l'hai trovata interessante e utile per il tuo lavoro condividila con i tuoi colleghi.

La prossima sarà ancora migliore.

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