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Uno strappo alla regola: questa volta l'immagine scelta è la locandina di un film, crediamo da vedere. "La sala professori" è un film definito drammatico, è un film tedesco del 2023 diretto da İlker Çatak. Protagonista assoluta e indiscussa interprete è Leonie Benesch, nei panni di un’insegnante di scuola media al primo incarico alle prese con il mistero di una serie di furti e la necessità di trovare il colpevole Il film è stato candidato al 73º Festival internazionale del cinema di Berlino, e dallo scorso 29 febbraio è nelle sale italiane. In molti, soprattutto docenti, insegnanti e professori, a giudicare dalle persone in sala ogni volta che vene proiettato. Ma ovviamente non solo da loro. Qui potete trovare un breve trailer, ma nessuno spoiler significativo. Qui potete trovare un breve trailer, ma nessuno spoiler significativo. E comunque nessuna anticipazione, né giudizio. Ci si limita a offrire il pensiero e la riflessione del regista e del produttore. L'invito è andarlo a vedere per poi, se si vuole, condividere qui alcune riflessioni.
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"Volevamo analizzare un sistema, riflettere sulla nostra società - ha spiegato il regista Çatak -. La scuola è un buon punto di partenza, è come un laboratorio, perché nel suo microcosmo mostra la nostra società; è una specie di modello in scala: c'è il capo di Stato, ci sono i ministri, la stampa, le persone comuni... Ma La sala professori tratta molti temi diversi. Un aspetto centrale per me è quello di trovare la verità, la ricerca della verità, o come si finisce col credere in una verità. Importante è anche quello in cui si crede". Concetto rilancita da un altro fronte dal produttore. Così: "L'esperienza della scuola è onnipresente nelle nostre vite. Siamo stati tutti studenti o siamo ancora insegnanti, e abbiamo punti di vista diversi sulla scuola". La scuola è un momento formativo per tutti; scopri chi sei, come ti comporti, come risolvi i conflitti. E in più svela a molti "che cos'è una sala professori e che cosa succede lì dentro?". Ma il film di Çatak non si limita a dare un'occhiata dentro alla sala professori. "Fondamentalmente La sala professori è un film sulla nostra società inquieta. Nessuno affronta il problema alla radice, tutti si limitano a parlare di cosa bisognerebbe fare. Il film è una puntuale riflessione critica sul nostro presente". E fra i temi centrali emergono anche le fake news, l'annullamento di una cultura, il bisogno di ogni società di trovare un capro espiatorio. Con una frase lapidaria e centrale, di un ragazzo: tanto poi, a scuola, alla fine tutto ricade sempre su di noi studenti.
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LA RIFLESSIONE
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E' cultura informale o Cultura con la C maiuscola?
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Il raffronto tra due mie recenti esperienze mi ha portato a una riflessione sulla profondità della cultura dei nostri bambini e ragazzi che solitamente definiamo informale, quasi a sottolinearne il grado inferiore rispetto alla Cultura con la C maiuscola. La prima esperienza è stata la partecipazione ad un incontro in cui una giovane collega presentava un suo libro sulle differenze di genere, libro volto a dimostrare attraverso riferimenti bibliografici illustri, che le differenze di genere sono di natura culturale e non biologica. Il testo presentato, nelle sue oltre 200 pagine, ci accompagna in un viaggio dalla preistoria all’epoca delle suffragette fino al femminismo più moderno per dimostrare che l’immagine delle donne dolci che amano i bambini e degli uomini forti che non piangono mai non corrisponde ad una verità assoluta.
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DIBATTITO E RIFORME
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Nuova petizione per mantenere la valutazione descrittiva
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Torniamo a rilanciare attraverso la condivisione di una nuova petizione la ferma contrarietà all'emendamento che introduce una modifica importante al modello di valutazione in vigore oggi nella scuola primaria dopo la “riforma” del 2020. L’emendamento prevede che "A decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, la valutazione periodica e finale degli apprendimenti, ivi compreso l’insegnamento di educazione civica, delle alunne e degli alunni delle classi della scuola primaria è espressa con giudizi sintetici correlati alla descrizione dei livelli di apprendimento raggiunti. Le modalità della valutazione di cui al primo e al secondo periodo sono definite con ordinanza del Ministro dell’istruzione e del merito.” Una riforma ritenuta profondamente ingiusta e insensata, un errore cambiare per l’ennesima volta il sistema di valutazione nella scuola primaria.
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Ci ha lasciati Maria Miceli Direttrice nel solco di don Milani
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Maria Miceli unica e irripetibile, motore di idee e scrigno di umanità. La sua scuola e chi l'ha conosciuta non la dimenticheranno mai!
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Anche con queste parole in questi giorni è stata ricordata nel giorno della sua scomparsa la storica direttrice Maria Miceli della scuola primaria "Don Milani" di Lamezia Terme. Numerose e di estremo affetto i ricordi e le testimonianze espresse, da chi, di decennio in decennio, a Lamezia ha potuto lavorare con Maria Miceli. "Una donna unica che, oltre alla caratura umana e morale, ha saputo dare dignità al ruolo di profonda trasmissione che si instaura fra dirigenti, docenti, famiglie, e bambini. Che metteva al primo posto il senso del dovere e del servizio. Un nuovo senso di pedagogia, di scuola, che andava ben al dì là dei testi ministeriali. Una scuola alla portata di tutti, in cui respirare libertà, uguaglianza. Se la don Milani è riuscita a distinguersi negli anni, e a dare concretezza all'inclusione, oggi parola usata come slogan dai più, è grazie a Maria Miceli" sintetizza un suo diretto collaboratore fra i tanti messaggi arrivati online dopo la notizia della morte.
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Qui, in un breve video, la sintesi del suo lavoro e il profondo significato e ispirazione che Maria Miceli ha trasmesso per la scuola ai suoi docenti per oltre vent'anni.
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L'INTERVISTA E L'ANALISI
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"La vera emergenza della scuola Tornare padroni della parola"
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«I problemi si sono moltiplicati, i carichi di lavoro anche, ma non dobbiamo mai dimenticarci questo: l’insegnamento ti mette a contatto costante con il futuro vivente”. Parte da questo richiamo forte l’intervista che Rita Fumagalli, professoressa di Lettere, dirigente dell’IC di Sorisole, e alla guida con la sua scuola del Progetto pedagogico, Movimento e Rete di scuole Barbiana 2040, ha rilasciato al quotidiano L’Eco di Bergamo.
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Occasione per un’analisi dentro la scuola, nel nostro tempo, e con uno sguardo al futuro, in cui si invoca maggiore umanesimo da contrapporre al “tecnicismo” che l’era digitale ha inevitabilmente portato. E forse ci ha trovati anche poco attrezzati per affrontarlo.
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Ma Rita Fumagalli va ben oltre nelle sue parole: la nostra professione di insegnanti è un cuore che richiede una dimensione vocazionale importante. Basta con i docenti compilatore di piattaforme con sempre meno tempo per stare con i ragazzi. Alunni con sempre maggiori disabilità, e che porta ogni medicalizzazione della difficoltà di apprendimento a diventare un disturbo, una sindrome.
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E allora “la sfida è stata questa – rilancia Rita Fumagalli -: abbiamo attinto dall’insegnamento di don Lorenzo Milani il valore della parola come la chiave fatata che apre ogni porta, come diceva lui” perché attraverso la padronanza della parola “la persona recupera la possibilità di esprimere i propri pensieri, le proprie istanze e quindi comprende quanto gli accade intorno, quindi la capacità di fare scelte”. Si parla di emergenza nelle competenze Stem, ma “la vera emergenza è la lingua italiana – sottolinea Fumgalli -, la padronanza di una lingua italiana in grado di esprimere un pensiero logico e quindi la connessione tra parola, pensiero e identità. Questo dentro la scuola è fondamentale, ecco quindi la proposta di un percorso che noi chiamiamo laboratorio di scrittura collettiva».
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SCARICA E LEGGI L’INTERVISTA COMPLETA AL LINK QUI SOTTO
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Lettera appello di Paolo Landi: Il miracolo dell'assegno di Paolo VI
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di Paolo Landi Allievo di don Milani a Barbiana
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Intervista collettiva a Lelia Tasso "Se la vittoria viene dalla testa"
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Gli studenti della 3° B - Sorisole
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S'impara a scrivere solo scrivendo: collettiva, creativa, collaborativa
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Praticare giustizia sociale significa non escludere nessuno
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"Imparare a imparare" come percorso di consapevolezza
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VIAGGIO NEL MANIFESTO di BARBIANA 2040
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Principio di aderenza alla realtà/1
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Ecologia del pensiero/2
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Costruire l'Alfabeto del Noi/3
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La nuova rubrica FERITOIE ovvero "pertugi di sguardi",
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è uno spazio che vuole essere un pertugio aperto per varcare i confini del già conosciuto, del pregiudizio, del cinismo che talvolta, a noi insegnanti, ci fa concludere che ogni nostra fatica risulta vana.
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In seconda battuta FERITOIE vuole conservare il significato letterale di qualcosa che ferisce e turba, così come don Milani percepiva l'arte di educare.
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Al buio
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Forse sarebbe bene iniziare a pensare che è dalla periferia che si deve guardare per progettare, là dove le domande sono più urgenti e dove si svela l’essenziale, che getta luce sul generale. La scuola in carcere è una scuola senza: senza libri, senza regole, senza continuità, senza soldi, senza genitori, senza attenzione. Un giorno siamo pure rimasti senza luce, chiusi dentro nella penombra della stanza colloqui per una buona mezz’ora. Dopo una risata isterica mi è uscito: “Oggi siamo senza niente, per fortuna che almeno ci siete voi!”.
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Eccolo l’essenziale di ogni scuola, la luce nel buio: la relazione.
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TESTIMONIANZE
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E' lo spazio di approfondimento della Rete: le "Testimonianze" dei docenti e degli insegnanti delle scuole del Movimento Barbiana 2040 in cui raccontano in brevi video come stanno apprendendo, seguendo e applicando nelle loro classi l'approccio di don Milani e la sua didattica-pedagogia. Ogni intervento può essere seguito nel sito di Barbiana2040.it nella nuova rubrica "Testimonianze" (nella home page o nella barra dei menù) con il titolo "Riflessioni inDocenti". E tutti i laboratori a cui si fa riferimento si possono trovare nella Sezione dedicata "Laboratori", sempre in home page.
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Il video con il racconto di Arianna Gelfi, docente di Lettere al CPIA (Centro Provinciale per l'Istruzione degli Adulti) di Lecco
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Il video con il racconto di Rosaria Di Gaetano, docente di Lettere della scuola media dell'IC di Sorisole (Seconda Parte)
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Il video con il racconto di Cristina Mauri, docente di Lettere della scuola media dell'IC di Sorisole
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Il video con il racconto di Rosaria Di Gaetano, docente di Lettere della scuola media dell'IC di Sorisole (Prima Parte)
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I DOCUMENTI DELLA RETE
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Manifesto del Movimento della Rete nazionale di Scuole Barbiana 2040
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Archivio delle Newsletter di Barbiana 2040
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Nella Newsletter vengono condivisi i materiali pedagogici e educativi di approfondimento e di analisi del modello di scuola ispirato dall'esempio di scuola di don Milani a Barbiana.
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Se anche tu l'hai trovata interessante e utile per il tuo lavoro condividila con i tuoi colleghi.
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La prossima sarà ancora migliore.
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Movimento Barbiana 2040
Rete nazionale
di Scuole
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www.barbiana2040.it
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