Scavare nelle proprie attitudini per scoprire la propria identità

Può rifondare la pedagogia profetica per scrutare e recuperare ciò cui i nostri alunni aspirano tra le fatiche quotidiane che evadono, può incidere sul percorso di Orientamento delle Scelte alla fine del triennio, all’interno delle attività fino ad ora proposte per facilitare la loro iscrizione alla scuola Superiore.
Potrebbe anche generare quel tempo disteso che trascina alla consapevolezza, ai saperi e alle competenze vivendo il tempo-scuola, come tempo SKOLE’-liberato nella proposta di un apprendimento che sa rendere tutti protagonisti.

La giornata delle Attitudini chiede a ciascuno di arrivare in classe presentando il proprio hobby, l’attività che più di ogni altra qualifica la propria identità nel tempo e nello spazio.
Mi è venuta in mente guardando un ragazzo brillante e versatile incapace di ascoltare, di trattenere e spesso comunicare.
Si è svolta lo scorso 14 maggio per tre ore consecutive, presentata da un coordinatore designato in anticipo, e da un verbalizzante in erba, sempre della classe.
Ciascun alunno si iscrive con la sua proposta di lavoro presso il coordinatore e lo presenta avendo cura di:

  1. Verbalizzare con breve anamnesi e descrizione dei tempi e degli strumenti
  2. Condividere l’attività come tutorial live davanti ai compagni, avendo cura di rispondere alle loro domande.


Il successo formativo è assicurato perché tutti si attivano o si pentono di non essersi attivati, proponendosi liberamente e calendarizzando il proprio intervento, chi verbalizza e coordina conosce e comprende meglio il ruolo dell’insegnante, cresce la socialità  in classe nello stupore di conoscere o riconoscere l’identità nuova dei propri compagni.
Vive negli occhi, nei corpi e nelle parole di tutti, la soddisfazione di conoscere, di fare, di essere, all’interno di un laboratorio di competenze vive.

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