“Abbiamo bisogno di stare a cuore
come i ragazzi di Barbiana per don Milani”

Avete mai sentito parlare di FIDUCIA?  Fiducia vuol dire fidarsi di qualcuno, come donare le chiavi della nostra porta di casa  a qualcuno e non aver paura che ci rubi qualcosa. 
In questo Millennio è difficile fidarsi delle persone, anche se senza fiducia, non vivremmo.
La fiducia è da considerare uno degli aspetti più importanti in qualsiasi tipo di relazione. Sia che si tratti di lavoro, di situazione affettiva sia che riguardi semplicemente amicizia. Una relazione basata sulla fiducia favorisce la crescita, il confronto e i risultati si ottengono anche in maniera più veloce.
Fiducia equivale a rapporti più sani, speranza e fede. 

Ma quali sono i modi per instaurare davvero fiducia con una persona?
 1 – Stare insieme. Saperci essere.
2 – Comunicare tanto e bene, perciò esprimetevi liberamente. Siate sinceri. Viva la trasparenza. Non giudicate. Siate coerenti.
3 – Gestite il vostro tempo. Incoraggiate degli spazi individuali.

Più siamo maturi, meno indizi ci servono per capire se ci possiamo fidare di una persona.
La Fiducia è costruita su tre fattori:
Impegno = Seguire costantemente.
Cura = Mostrare che l’altra persona è importante.
Costanza = Reagire in modo in parte prevedibile.
La fiducia è preziosa e delicata come una gemma: ci vuole impegno per guadagnarla e molta cura per non romperla. Ci vogliono anni per costruire la fiducia, ma bastano secondi per romperla e un’eternità per ripararla. Fidarsi di qualcuno è come tenere dell’acqua nelle mani chiuse a coppa: è facile perderla irrimediabilmente.
I ragazzi analfabeti di Barbiana si fidarono di Don Milani quando gli disse di andare a scuola. 
La scuola deve essere per tutti, spiegava, avendo davanti a sé figli di contadini che sembravano destinati a essere estranei alla vita scolastica: “Una scuola che seleziona, distrugge la cultura. Ai poveri toglie il mezzo di espressione. Ai ricchi toglie la conoscenza delle cose”. (Citazione dal docufilm visto in classe).

Don Milani decide di partire dalla lettura dei giornali in classe, analizzando i temi dell’attualità e soffermandosi a lungo sui termini difficili. Egli è convinto che solo la cultura possa aiutare i contadini a superare la loro rassegnazione e che l’uso della parola equivalga a ricchezza e libertà.
Abbiamo fatto così anche noi, leggendo il giornale in classe.
I Care è il messaggio che campeggia su una parete della povera scuola di Barbiana. Come dice lo stesso Don Milani, è il motto della migliore gioventù americana, che significa “Mi sta a cuore” ed è l’esatto contrario del motto fascista “Me ne frego”.
Ecco, è forse questo il bisogno più grande che abbiamo, sia io che i miei compagni.
Anche se in fin di vita, si sdraiò in mezzo ai suoi alunni e fece lezione. Una delle frasi che ha detto e mi ha colpito molto è stata: “Scusami Dio se ho amato questi ragazzi più di te“.

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