
Nel campus “Molinatto”, dopo il laboratorio di scrittura collettiva, che ho condotto nei mesi di gennaio e febbraio scorsi, la classe III della scuola primaria dell’Istituto ha proseguito il percorso di scrittura collettiva partendo da una canzone condivisa da tutto il plesso: La preferenza di Paolo Amelio.
Sotto la guida della docente Stefania Favali, i bambini hanno scelto e poi analizzato la parola “preferenza” in gruppo, tra definizioni, metafore, domande e riflessioni etimologiche. Le prime associazioni emerse – amicizia, amore, gentilezza, fiducia – hanno lasciato spazio a considerazioni più complesse: la preferenza può anche far male, può escludere. Dalla radice latina praeferre, si è poi riflettuto sull’idea di scelta e sulla rinuncia che questa comporta.
Il laboratorio si è evoluto in un’intensa conversazione filosofica, partendo da una serie di domande profonde: meglio scegliere tra oggetti o persone? Che valore ha l’amicizia? Cosa accade quando si è “preferiti”?
Il processo di scrittura ha previsto momenti di confronto, rilettura, rielaborazione fino alla stesura di un testo finale, frutto di una comunità-classe che ha saputo ascoltarsi e crescere insieme.
Il lavoro della scrittura collettiva, alla fine, si è concluso con una nuova domanda, aperta e potente, che invita a continuare a pensare.
Di seguito, nel mio racconto, ecco perché scrivere, insieme, può davvero insegnare a vivere.
Il titolo di una canzone, “La preferenza” di Paolo Amelio, diventa motivo di conversazione, ricerca etimologica e scrittura collettiva.
I bambini sanno la canzone a memoria , la cantano nel salone con i compagni delle altri classi quindi si parte subito con la prima attività divisi in 5 gruppi:
– SCRIVETE COSA SIGNIFICA LA PAROLA PREFERENZA
– SCRIVETE DOMANDE CHE C’ENTRANO CON LA PAROLA PREFERENZA
– SCRIVETE 2 METAFORE O SIMILITUDINI CON LA PAROLA PREFERENZA
Come sempre si danno poche spiegazioni alla consegna così il gruppo è costretto ad attivarsi nella ricerca linguistica di significati, a volte dati per scontati.
Anche per le parole correntemente usate, occorre riflettere per darne il significato preciso; se lo si fa insieme, tra pari, il risultato è di sicuro più arricchente rispetto alla definizione impartita dal docente. E’ un lavoro prezioso che genera domande e accetta le risposte di tutti.
– PREFERITO NEL FARE QUALCOSA
– PREFERISCO la SCELTA DI COSE MATERIALI
– IN CASO DI BISOGNO
– SCEGLIERE SCELTA COME PERSONA PREFERITO/SCELTO DALLA MAMMA PERCHE’ FA SENTIRE FELICE, QUANDO TI SENTI AMATO
– AIUTARE/GENTILEZZA L’AMICO PREFERITO TI AIUTA
– AMICIZIA PREFERISCI IL TUO MIGLIORE AMICO RISPETTO AD UN ALTRO AMICO
– AMARE GLI ALTRI
– ASPETTARE GLI ALTRI QUANDO TI SENTI ASPETTATO TI SENTI PREFERITO
– FIDARSI VERSO QUALCUNO
– BENE QUANDO SI VUOLE BENE A QUALCUNO

Forse, memori del testo della canzone, o forse ricchi della positività del pensiero infantile (per fortuna), le prime accezioni dette dai bambini sono tutte centrate su l’amore, la gentilezza, la fiducia, l’amicizia.
La stessa cosa emerge anche nelle metafore
– La preferenza è leggera come i nostri cuori, come una piuma, aria, cotone. Perché si è leggeri nei cuori? Perché un gesto leggero, delicato può venire dal cuore come ad esempio una carezza.
– La preferenza è come gioia perché una cosa che preferisci ti rende gioioso
– Se ci si preferisce a vicenda scatta la gioia
– La gioia è un sentimento bello come la preferenza
– La preferenza è come scegliere scegli, preferisci il tuo amico
– La preferenza è come un sacrificio ad esempio quando stavo male i miei genitori si sono svegliati per curarmi, ma loro non avevano voglia di alzarsi, ma perché mi preferiscono hanno fatto questo sacrificio
– La preferenza e l’amicizia è come oro è più importante dell’oro perché l’oro prima o poi finisce l’amicizia no
– L’amicizia è come una catena perché la catena tiene vicini, una catena perché ho tanti amici, se si è amici veri la catena dell’amicizia non si spezza, anche se si è lontani non ci si vuol lasciare, se un genitore va a lavoro lontano non è che non è più tuo papà, la catena non si spezza
– La preferenza è come accogliere e prendere qualcuno con gentilezza.
Alla domanda, filosoficamente provocatoria: Ma la preferenza porta sempre gioia?
Qualcuno dissente e dice:
– No, perché chi non è scelto sta male, gli si crea una ferita dentro.
Si parte da questo intervento per motivare la ricerca etimologica della parola
Dal latino PRAEFERRE
Si chiede ai bambini di ragionare sulla parola, di smontarla in parti in modo da vedere se qualcosa può essere già conosciuto
PRE lo abbiamo già sentito nella preistoria e voleva dire: prima della storia, quindi PRE = PRIMA.
Si puntualizza la differenza tra sostantivo e verbo, focalizzando l’analisi su “ferre”.
Per assonanza i bambini abbozzano significati possibili:
– Mi ricorda il nome di una città, la parola faro, mi ricorda ferita, mi ricorda finita.

Per facilitare la comprensione del termine si fa ricorso all’esempio concreto di far scegliere tra due cose: penna blu o penna rossa?
Tutti vedono che l’atto della scelta, comporta che la cosa “preferita” è appunto quella portata davanti all’altra.
Prima riflessione: la scelta comporta inevitabilmente una RINUNCIA.
Cosa scegliere ci fa sentire INDECISI.
La preferenza non è tutta bella: nel caso tra persone, chi non è scelto si arrabbia e rimane deluso.
La conversazione si anima di esempi:
S.: come quando devi scegliere tra mamma e papà che non stanno più insieme. Io mi sento triste.
G.: io sceglierei molto più facilmente tra due oggetti anziché tra due amici perché hanno più valore
Da qui in poi, la conversazione si orienta sul tema dell’AMICIZIA come consolazione (se un mio amico ha preso un voto brutto nella verifica), condivisione di azioni sia in positivo che in negativo (esempio di L. che si è attardato con un amico alla fine della ricreazione), aiuto di squadra (scegliere chi è in difficoltà), effetto a catena (se io sono preferito, io ricambio e preferisco …).
S. fa un collegamento interessante con la PREOCCUPAZIONE che nasce in chi ti ha preferito; l’esempio si riferisce a quando era ricoverato in ospedale e tutti i familiari erano preoccupati per lui e quindi lo preferivano ad altre cose da fare.
Qualcun altro trova un collegamento tra preferire e carpe diem: tutte e due derivano dal latino ma sono simili anche per l’idea di scelta che sottendono.
Sul finale interviene N. che ha bisogno di sintesi:
La preferenza è tante cose: AMORE, GIOIA, TRISTEZZA, AMICIZIE FORTI, GENTILEZZA, ATTESA, AIUTO.

Come sempre la conversazione si espande in un crescendo di significati inaspettati in bambini di questa età, tanto che, presi dalla foga di intervenire, bisogna spesso ricordare loro di appuntare le idee sui fogliolini, mentre le insegnanti (per fortuna) registrano tutti gli interventi.
L’iter che segue è quello tipico della scrittura collettiva: lettura dei fogliolini, correzione ed eliminazione dei doppioni, trascrizione e generazione del testo.
Per velocizzare i tempi e tenere tutti impegnati si lavora a piccoli gruppi, alla fine di ogni fase è previsto il confronto in grande gruppo.
Non deve mai mancare la riflessione su come si è lavorato assieme: punti di forza e criticità.
Il gruppo classe compie in modo autonomo una vera meta comprensione del percorso, anche cognitivo, svolto, come pure della scelta delle strategie scelte per affrontare i problemi emersi.
Significativo il richiamo da parte dei pari al rispetto delle regole ortografiche e ad una grafia leggibile.
– la cosa positiva è l’essere andati d’accordo
– la cosa negativa è stata la difficoltà nel riconoscere i doppioni
– ognuno ha dato il suo contributo, c’è stato un aiuto reciproco
– per scrivere al pc abbiamo fatto a turno, l’attesa ha fatto “sconcentrare” alcuni
– è stato bello perchè tutti hanno collaborato
– ci siamo dati dei ruoli quindi ognuno aveva il suo
– è stato difficile decifrare alcune parole
Il testo finale è solo la sintesi di un processo molto più articolato, capace di aprire nuovi spunti di ricerca. Infatti termina con una domanda, alla quale la classe ora aspetta tante risposte.
ECCO DI SEGUITO IL TESTO COMPLETO E SCARICABILE IN FORMATO PDF DEL TESTO COLLETTIVO ELABORATO DAGLI STUDENTI SOTTO LA GUIDA DELLA DOCENTE STEFANIA FAVALI.