La scuola di Barbiana a Capriate
Ecco il nostro Diario di bordo

Caro diario,
sono Christian e oggi con la mia classe, la IIA, abbiamo fatto un progetto con Edoardo Martinelli, un ex alunno di don Milani che viene da Barbiana. Don Milani era un prete che nacque a Firenze il 27 maggio 1923, la sua era una famiglia laica.
Entrò in seminario e diventò sacerdote nella parrocchia di San Donato e nel 1954 venne trasferito a Barbiana e lì visse incredibili esperienze con i suoi alunni. Edoardo è venuto nella nostra scuola per raccontarci della sua esperienza e del suo metodo di lavoro a Barbiana. Quando è venuto da noi ci trovavamo nell’aula di nome “Newton”; qui la cosa particolare era che i tavoli erano posizionati a forma di rettangolo, in modo da poterci tutti vedere in faccia. Carissimo diario, ora si è fatto tardi e questa giornata impegnativa mi ha molto stancato…ti scriverò domani per raccontarti tutto!

Caro diario,
oggi Edoardo ha spiegato alla nostra classe cosa sia la ricerca-azione, ovvero il metodo che utilizzerà con noi in questa settimana.
Esso consiste nell’osservazione di un fenomeno o argomento sul quale si discute e ragiona insieme fino a comprenderlo interamente: questo ci aiuta a sviluppare la nostra memoria a lungo termine.
Edoardo ci ha poi spiegato che lo avremmo portato avanti grazie alla tecnica del fogliolino, imparata proprio da don Milani, che consiste nell’esprimere la propria opinione riguardante un argomento utilizzando un foglietto bianco su cui ognuno scrive ciò che pensa.
Tutti i fogliolini vengono poi raccolti e letti insieme, correggendo i vari errori in modo collettivo; le frasi vengono quindi raccolte e divise in diversi argomenti con cui creare un vero e proprio libro: questo si chiama “scrittura collettiva”.
Uno degli obiettivi principali di questo metodo è permetterci di capire i nostri errori e imparare a revisionarli. Edoardo ci ha così spiegato molte cose entrando nei particolari e facendo molti collegamenti, a volte anche complicati. Abituarci a questo modo di lavorare è stato davvero impegnativo e faticoso, ma ci ha insegnato molte cose e ha migliorato le nostre capacità di apprendere.
Anche per oggi è tutto: domani ti aggiornerò!

Caro diario,
oggi con Edoardo abbiamo affrontato l’argomento dell’intelligenza artificiale. Abbiamo affrontato questo argomento con un metodo particolare e diverso dai due giorni precedenti: a casa, di compito, abbiamo fatto una ricerca, in questo caso sull’intelligenza artificiale, poi, in classe, abbiamo letto il lavoro di alcuni di noi e insieme abbiamo formulato il nostro schema utilizzando il metodo del fogliolino, infatti, dopo l’esposizione dei nostri compagni abbiamo raccolto sui fogliolini le nostre opinioni e ciò che ci aveva colpito; quindi abbiamo raccolto le nostre frasi raggruppandole fino a creare un testo.
Ciò di cui abbiamo parlato oggi è importantissimo: l’intelligenza artificiale è una cosa che può rivoluzionare le nostre vite sia in bene che in male, infatti bisogna utilizzarla con cautela.
Ti ho raccontato tutto, ci sentiamo domani!

Caro diario,
oggi Edoardo ci ha raccontato la sua esperienza a Barbiana.
Questa è una cittadina sperduta sui colli toscani, e i pochissimi abitanti di questo paese all’epoca andavano poche volte alla settimana a Firenze che era la città più importante della Toscana. Non avevano quasi nulla ma nel campo dell’agricoltura in alta quota erano imbattibili: vivevano, infatti, sulle colline del Mugello dove è difficile coltivare per l’altitudine.
Edoardo ci ha fatto un esempio di questo, raccontandoci quanto sia fondamentale e quanto sia importante potersi procurare il cibo da soli. Confrontandoci abbiamo capito che se noi ci trovassimo nella situazione degli abitanti di quel piccolo paese non sopravviveremmo. L’esperienza di Edoardo a Barbiana è avvenuta negli anni ‘60, nella piccola scuola di quel paesino sperduto, nella quale si creavano esperienze bellissime. Devi sapere, caro diario, che questa è una scuola molto famosa: infatti è stata costruita dal nulla grazie a don Milani che si preoccupò di aiutare i ragazzi a conquistare la loro dignità attraverso la cultura.
Qui tutti lavorano insieme e la loro regola principale era quella “chi sa di più aiuta chi sa di meno. In questa scuola si leggeva anche il Vangelo ma senza scopo di indottrinare i ragazzi. Si stava tutti i giorni dell’anno a scuola: per i ragazzi era come una seconda casa, o forse la prima: infatti ci andavano anche i sabati e le domeniche e le festività più importanti. Gli alunni della scuola non si lamentavano perché era l’unica alternativa al lavoro. Ci aggiorniamo di nuovo domani!

Caro diario,
oggi ė stato L’ultimo giorno di Edoardo e con lui abbiamo ragionato sulla nostra incredibile settimana e sulle nostre riflessioni riguardanti il metodo trattato.
La prima domanda che ci è sorta spontanea è stata “perché abbiamo fatto questo? “: siamo giunti alla conclusione che lo abbiamo fatto per imparare, comprendere e ragionare su diversi argomenti facendo collegamenti, questa competenza è importante per vivere nel nostro mondo.
Secondo me questo lavoro é stato molto utile perché abbiamo provato a confrontarci come degli adulti e imparare a ragionare in modo collettivo, partecipando alla lezione in modo rispettoso, è per questo che è stato fondamentale farlo, è per questo che è stato fondamentale farlo, perché imparare a confrontarsi con le persone è la chiave di una buona società.
Per oggi ho scritto tutto ora sono molto felice perché domani sarà sabato. Comunque è stata un’esperienza meravigliosa. Il mio giorno preferito è stato giovedì quando ci ha parlato di cosa si faceva alla sua scuola e come era quel paesino sperduto sui colli del Mugello.
Mi piacerebbe sapere se altri troverebbero affascinante questo progetto.

Torna in alto