Non mi piaceva leggere e ancor meno andare in biblioteca. Mi ricordo una vecchia biblioteca dove regnava la grande “S“ di silenzio. Per prendere un libro dovevi chiedere al bibliotecario che, dopo centomila raccomandazioni, lo consegnava come fosse una reliquia… L’ansia in chi lo riceveva era alle stelle… e sul finire, un grande segnalibro timbrato intimava: “Mi raccomando un mese! Altrimenti prendi la multa”… Ma amavo troppo ascoltare e inventare storie.
Come ti presento una storia
Alla scuola Primaria la lettura o l’ascolto di una storia spesso sono l’incipit da cui partire per una scrittura collettiva o per introdurre un nuovo argomento di studio.
Non è sempre facile appassionare i bambini alla lettura di un testo. Molti preferiscono ascoltare. Ci sono molti modi per raccontare una storia e per ascoltarla. Prima bisogna aver chiari alcuni punti.
La motivazione: perchè raccontare una storia.
– per il piacere d’ascoltare;
– con una finalità ludica;
– con un fine creativo;
– a fine educativo;
– a fine didattica
Il setting: dove si posiziona il lettore e dove sono gli uditori.
Lettore:
– frontale staccato dai ragazzi ( spazio alla voce e alla minica);
– seduto tra i ragazzi ( uno tra tanti con la possibilità di sfogliare il libro assieme assaporandone il profumo, la vivacità delle immagini, la grafica, il contatto con la carta);
– di spalle ( spazio alla potenza evocativa della voce).
Uditori:
– seduti davanti al proprio banco vuoto;
– nell’agorà in semicerchio su altezze diverse;
– seduti a terra (prossimità) in gruppo o in cerchio;
– sdraiati sul proprio asciugamano o cuscino (comfort zone);
Gli strumenti:
libro originale, kamishibai, videopresentazione, marionette, burattini, ombre cinesi, strumenti musicali convenzionali e non, costumi, cartelloni…
La voce:
Attenzione particolare va data alla dizione, al tono, all’espressione e al volume.
Il racconto:
Scelto in base all’età degli uditori e alla finalità prefissata.
Le tecniche:
Sei tecniche fuori dal comune autoprodotte ed elaborate durante il progetto di animazione di strada “Ti leggo una storia” poi riproposte in classe.
Al fine di invogliare alla lettura e all’ approfondimento e bene mettere a disposizione dei lettori il libro originale in visione o comunque informare dove questo sia facilmente reperibile.
1 – Una storia a 4 vie
Motivazione: ludico, creativo.
Setting: area verde o scalinata. Lettore frontale.
Strumenti: pannelli disegnati e testo originale, strumento sonoro.
Svolgimento:
Le prime 4 sequenze della storia sono raccontate attraverso la drammatizzazione e la presenza di pochi pannelli statici che introducono il racconto.
Ad ogni bambino si consegna un segnalino che riporta l’ immagine del protagonista.
Segue un momento in cui i bambini sono invitati ad alzarsi e a osservare i cartelli, recanti disegno e didascalia e numerazione, appesi nel parco. Ogni colore della didascalia (verde, nero, azzurro) porta, con due\ tre sequenze ,ad una via che termina con una fine diversa del racconto. Al richiamo del cembalo tutti sono invitati a riunirsi nuovamente per posizionare un segnalino sulla sequenza preferita. Segue la lettura della fine del racconto secondo il pensiero dell’autore.
2 – Una storia
impacchettata
Motivazione:ludico, ricreativo,didattico.
Setting: banco, agorà. Lettore frontale.
Strumenti: scatolone, oggetti usuali e Gimmick di micromagia.
Svolgimento:
Da un vecchio scatolone escono di volta in volta oggetti interessanti, che tra illusione e fantasia, aiutano a seguire il racconto.
Ogni lato della confezione viene numerato e con una scritta, letta collegialmente da tutti gli uditori, introduce una sequenza della storia.
3 – Una storia
alla rinfusa
Motivazione: creativo, educativo, didattico.
Setting: salone o area verde. Lettore frontale.
Strumenti: pannelli disegnati e testo originale.
Svolgimento:
I disegni della storia sono essenziali e composti solo da linee. Si utilizzano solo due colori il nero e il rosso. Il nero per il contesto, il rosso per l’evento più importante.
Questi trasmettono il messaggio al primo colpo d’occhio e lasciano il giusto spazio all’immaginazione.
Prima dell’ inizio della lettura sono sparsi nel terreno alla rinfusa ( non recano un ordine scritto), lasciando al fruitore la possibilità “di crearsi” in anteprima la propria storia. Il cantastorie di volta in volta si avvicina e solleva il disegno nella giusta sequenza.
Alla fine del racconto si invitano i bambini a riordinare i cartelli nella giusta sequenza.
4 – Una storia
roteante
Motivazione: ludico, educativo, didattico (racconti a tema protezione).
Setting: tutti.
Strumenti: ombrello, triangoli di stoffa disegnati e testo originale.
Svolgimento:
Preparazione dell’ ombrello : un ombrello monocolore con tanti triangoli di stoffa recanti i disegni più importanti del racconto. ( vedi immagine).
Inizialmente il lettore richiama l’ attenzione sull’ ombrello chiuso ed invita gli uditori a fare ipotesi.
Poi apre l’ombrello e lo posiziona a terra capovolto facendolo roteare come una trottola così facendo i triangoli, nella giusta sequenza,legati al bastone si sollevano e lasciano intravvedere il racconto.
Seguono le ipotesi degli uditori mentre il lettore lega le sequenze in ordine sparso all’ ombrello. Il lettore inizia il racconto ruotando di poco l’ ombrello per far notare il giusto ordine delle sequenze. All’ultima sequenza il lettore solleva l’ ombrello nella posizione usuale a modo di riparo e protezione.
5 – Una storia
rimbalzante
Motivazione: ludico, educativo, didattico.
Setting: tutti.
Strumenti: palloncino gonfiabile oversize, 2 fogli A4 di colore diverso per ogni sequenza, spillo testo originale.
Svolgimento:
Preparazione del pallone : Disegnare le sequenze del racconto. ( Es prima sequenza foglio giallo, seconda arancione ecc.). Piegare il più possibile i fogli su se stessi ed inserirli nel pallone. Gonfiare il pallone. Preparare una seconda serie di fogli recanti i titoli delle sequenze rispettando i colori.
Il lettore invita gli uditori a giocare con il pallone tenendolo il più possibile in aria. In un secondo momento gli invita a ipotizzare il numero di bigliettini contenuti nel pallone ( sequenze).
In un momento giudicato opportuno il lettore, usando uno spillo, scoppia il palloncino, invita gli uditori a raccogliere ed ad aprire i biglietti. Nel frattempo posiziona, in linea retta di fronte agli uditori, in ordine cronologico, i fogli colorati dei titoli capovolti.
Invita gli uditori a posizionare i fogli usciti dal palloncino vicino al foglio capovolto dello stesso colore.
Invita tutti ad osservare i disegni e poi a ritornare al loro posto.
Inizia a raccontare la storia sollevando di volta in volta titolo e disegno.
6 – Storia con i piedi per terra
Motivazione: ludico, educativo, didattico.
Setting: tutti ( no banco).
Strumenti: due bottiglie di plastica da due litri decorate come il protagonista e l’antagonista del racconto, testo originale.
Svolgimento:
Preparazione delle bottiglie: Tagliare il fondo delle bottiglie a “C” in modo da lasciare due ali che andranno ad incastrarsi sulle calzature del narratore; decorare le due bottiglie come il protagonista e l’antagonista del racconto.
Preparare tanti bigliettini con le parole chiave del racconto da distribuire ad alcuni uditori. Invitarli a memorizzare la parola e ad creare un piccolo rotolino con il bigliettino.
Raccontare la storia una prima volta drammatizzando e muovendo i piedi a seconda dei personaggi.
Raccontare una seconda volta fermandosi sulle parole chiave ed invitando chi ha la parola ad inserirla nella giusta bottiglia.
Svuotare una bottiglia per volta… e partire per un’analisi del racconto o delle parole.