Scrivere insieme il futuro: la scuola è come un viaggio di relazione e di speranza

Siamo di fronte ad un nuovo anno scolastico. Siamo in prima. Tutto è più emozionante. Non so perché, ma quest’anno mi sembra di tornare indietro nel tempo. Un tempo che in questi ultimi anni non è stato clemente, anzi…
Eppure la forza di ricominciare, di cancellare qualcosa che non è andata bene mi fa sperare in un anno nuovo diverso. Quello che più mi “sta a cuore” è creare relazione, condividere il nostro percorso, coinvolgere le famiglie e, perché no, anche i nuovi colleghi.

I bambini che ci vengono affidati sono  “veraci, croccanti”. Loro ci danno la carica  di intraprendere un cammino, un viaggio verso quel futuro che, come diceva don Milani, “il maestro deve essere in grado di scrutare negli occhi dei ragazzi, individuando in loro le potenzialità e i sogni” .

Per don Milani, il maestro non era solo un trasmettitore di nozioni, ma un educatore che doveva saper leggere negli occhi degli studenti il loro potenziale e la scuola doveva essere un ambiente in cui ogni studente potesse trovare il suo spazio per crescere e realizzare le proprie aspirazioni.

Ecco perché abbiamo costruito il nostro laboratorio sullo sviluppo del motto “I CARE”, mi interessa. Un filo conduttore che ha guidato i bambini nel mondo delle parole e dei significati, dei valori e dell’identità personale e sociale. Una progettazione interdisciplinare che per tutto l’anno ha accompagnato  i bambini di prima a cooperare, a discutere insieme, a rispettare le idee dell’altro, a scrivere insieme e a crescere come bambini liberi, veri cittadini di oggi e di domani.

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