
La gentilezza è stata al centro di un progetto didattico che ha trasformato la quotidianità scolastica in un viaggio di crescita e riflessione. Qui potete seguire la seconda parte di quel percorso, la prima parte invece la trovate qui.
Il lavoro e l’intero percorso ha preso il via da un episodio semplice: due compagni in disaccordo, un intervento sagace di una studentessa e la scelta dell’insegnante di approfondire il tema.
Il percorso si è sviluppato attraverso dialoghi, letture e attività pratiche. Al centro, la distinzione tra bisogno e desiderio: mentre il bisogno è una necessità immediata, il desiderio è una spinta verso ciò che arricchisce e ispira. L’opera “Il GGG” di Roald Dahl ha fornito lo spunto per esplorare il potere della gentilezza, dell’intelligenza e della speranza.
La classe ha creato un laboratorio dove parole come empatia, rispetto e gratitudine sono state analizzate, condivise e messe in pratica. Gli studenti hanno votato, discusso e prodotto testi collaborativi, dimostrando che la gentilezza è un valore contagioso, capace di generare armonia e trasformare i conflitti in opportunità di dialogo.
Gli imprevisti – o “attesi imprevisti” come li definisce la pedagogia ispirata a don Milani – sono stati il motore di questa esperienza, dimostrando che la vera ricchezza educativa nasce dall’ascolto e dalla capacità di cogliere le occasioni inattese. Un approccio che ha reso gli studenti protagonisti del loro apprendimento e ha dimostrato il potere della gentilezza come strumento di cambiamento.
Ecco di seguito il materiale scaricabile dell’intero progetto didattico.